Bologna, ristorante La Porta di Bologna, una serata speciale, una location bella ampia calda e accogliente, tre chef, sei mani e tre teste che creano, pensano, elaborano, concretizzano.
Lo chef padrone di casa Cristian Mometti, affiancato dagli chef Massimiliano Poggi e Francesco Brutto, ci regalano una cena unica, particolare, con un mix di abbinamenti particolari, insoliti, una selezione di vini importante e varia.
Le cene sono l’occasione per rilanciare il ristorante, situato nell’hub del quartiere generale Unipol, come luogo di incontro, di apertura della città a nuove influenze e visioni esterne.
Cominciamo con un tris importante, un’insalata russa molto particolare, senz’altro unica e diversa da qualsiasi altra insalata russa avete gustato sinora, senza contare l’estetica, spettacolare, insieme a questo gioiello uno squisito sformato di porri e baccalà, per me che amo entrambi eccellenti e infine un americano di mela, sicuramente il piatto più singolare, fortemente profumato di mela, dal sapore intenso.
Come primi, due piatti che solitamente siamo abituati a mangiare come primi piatti e una novità, il piccione. I tortellini di tamarindo fermentato doppia panna e angostura, diciamolo chiaramente fantastici, per me il piatto migliore della serata.
Si prosegue con paglia e fieno prosciutto e piselli, ti aspetti un classicone, le tagliatelle due colori e invece arriva tutt’altro, una piacevole sorpresa dal gusto delicato ma deciso, infine il piccione con castagne e porcini, carne davvero eccellente, che si scioglie in bocca.
La nostra cena incontra un altro interessante mix di sapori, quello dello topinambur e il cavolo nero, due consistenze diverse, una croccante, una morbida, il piatto una piccola opera d’arte, subito dopo l’anguilla, un pesce poco conosciuto e solitamente gustato sempre nello stesso modo, anche in questo caso quello che ci viene offerto è una sorpresa per gli occhi e per il palato, io avrei fatto volentieri il bis!
Dulcis in fundo un dolce superbo, cioccolato, gelato di zucca, nocciola, tartufo!
La bellezza di questa piatti risiede nella bontà ovviamente, nell’estetica ma anche e anzi, direi soprattutto, nel lavoro dietro le quinte, nello studio degli ingredienti, delle materie prime, nel desiderio di esplorare contrasti, nuovi abbinamenti, giocare fra il dolce e il salato, la storia di ogni piatto è una storia vera e propria.
Bolognesi e non segnatevi questo nome e regalatevi una cena all’insegna del gusto, della bontà, dell’innovazione, il ristorante inoltre è davvero bello, accogliente, ampio ma discreto, c’è una cantina a vista che è la gioia degli amanti del vino.
8 Comments
Laura e Sara Pancetta Bistrot
18 Ottobre 2017 at 18:11Wow Lilli, ma stai sempre a magnà ^^!!
Che invidia 🙂 I piatti sono veramente spettacolari!!
Un abbraccio pancettoso
Elisabetta Lecchini
19 Ottobre 2017 at 15:58ah ah ah pancettose mie, qua era ospite a bologna a una serata speciale! un abbraccio pancioso
saltandoinpadella
18 Ottobre 2017 at 22:15Ero andata alla Porta quando ancora c’era Marcello Leoni e devo dire che anche allora aveva un livello notevole. E’ da un po’ che mi riprometto di provare la nuova gestione ma ancora non sono riuscita. Devo dire che questo post mi ha fatto venire ancora più voglia di provarlo. Ma quando sei venuta a Bologna? non me lo dici?
Elisabetta Lecchini
19 Ottobre 2017 at 15:59sono venuta al volo, arrivata alle sei di sera, cena e la mattina dopo ripartita, se mi fermavo te lo dicevo! si mangia molto bene, bel posto, piatti particolari, ricercati!
Andreea
18 Ottobre 2017 at 23:19Amo assaggiare piatti con abbinamenti particolari e questi piatti fanno tanto occhiolino, bravi !
Elisabetta Lecchini
19 Ottobre 2017 at 16:00si anche io adoro assaggiare piatti nuovi, abbinamenti strani, non mi tiro mai indietro!
Chiara
21 Ottobre 2017 at 22:27segno il posto, chissà che non capiti da quelle parti !
Elisabetta Lecchini
22 Ottobre 2017 at 10:53si si se ti capita vale, eccome se vale!