Volevo preparare questa ricetta spaziale da anni, dopo aver rimandato a lungo, un giorno all’improvviso ho visto di avere tutti gli ingredienti ed eccola qua.
Che dire? Divine ma del resto esiste qualcosa di fritto che non sia divino? Non credo.
Organizzatevi i tempi, non particolarmente lunghi ma soprattutto vi consiglio spassionatamente di evitare di preparare questa ricetta se avete amici, parenti ecc….a pranzo/cena da voi.
O siete pochi e si tratta di un’occasione molto informale oppure mettersi a friggere, dover rapidamente aggiungere pomodoro ecc….non è il massimo, vanno cotte al momento per cui dovreste assentarvi e stare ai fornelli, gli schizzi di olio ecc…
Io non lo farei (già fatto con altro fritto e dopo sembra di stare in un campo di battaglia), valutate il vostro livello di organizzazione, rapidità, pulizia.
Detto ciò, preparatene tante che vanno a ruba.
Ingredienti:
500 gr farina 0
8 gr lievito di birra fresco
330 ml acqua
10 gr sale
20 ml olio evo
200 ml passata pomodoro
4-5 cucchiai di parmigiano grattugiato
olio evo
basilico
sale
olio per friggere
1 Preparate l’impasto impastando la farina con 300 ml acqua e il lievito, impastate per dieci minuti fino a ottenere un composto omogeneo, unite il sale, l’acqua restante, lavorate fino a ottenere un impasto liscio.
2 Unite l’olio e lavorate fino a che non si sarà assorbito del tutto, fate riposare l’impasto per due ore a temperatura ambiente (circa 22°).
3 Dopo le due ore, create delle palline di impasto di 70 gr l’una, disponete su una teglia da forno distanziate e coperte da pellicola per evitare che si formi la crosta. Lasciate lievitare per 1.30h sempre a temperatura ambiente.
4 Preparate la salsa facendo cuocere in una padella l’olio con la passata per circa 25 minuti, regolate di sale e aggiungete qualche foglia di basilico. La salsa dovrà risultare densa, fate raffreddare completamente.
5 Riprendete l’impasto, su un piano infarinato prendete le palline di impasto e con il pollice create una fossetta al centro, friggete in olio ben caldo (inserite un cucchiaio di legno nell’olio per vedere se è ben caldo, se lo è attorno al legno vedrete tante bollicine), durante la cottura giratele di tanto in tanto irrorando di olio la superficie, sono pronte quando sono ben dorate. Lasciate asciugare su un foglio di carta assorbente.
6 Disponete nella fossetta della salsa, del parmigiano, e basilico.
Li avevo assaggiati tempo fa, qualche settimana fa li ho rimangiati a Venezia e me ne sono innamorata.
Formato di pasta eccellente, sapidità perfetta, quella cremosità in cui ci si tufferebbe potendo.
Ammetto che io amo molto le cipolle e ancora di più le acciughe!
Se amate questo duo questa pasta vi conquisterà e si prepara molto facilmente.
Devo dire che a Venezia e a Padova ho mangiati divinamente, pesce freschissimo, un baccalà mantecato da urlo, la polenta bianca, fritti di tutti i tipi, i mega tramezzini, un fritto misto con i fiocchi, le sarde in saor e io manco amo le uvette.
Provateli e se non ci siete mai stati dovete andare a Venezia, se ci siete stati tornateci. Io la amo, per me dovrebbero istituire per legge di andarci una volta l’anno.
Ingredienti per due persone:
180 gr bigoli
1 cipolla grande bionda
6-7 filetti di acciughe
2-3 cucchiai olio evo
sale
1 Sbucciate la cipolle e affettatela finemente.
2 In una padella antiaderente versate l’olio, lasciate scaldare qualche istante, unite la cipolla, mescolate, lasciate insaporire per cinque minuti, quando comincia a cambiare colore, abbassate la fiamma, unite un goccio d’acqua, coprite, fate cuocere una ventina di minuti circa, ogni tanto date un’occhiate, se necessario aggiungete poca acqua.
3 Mettete a bollire l’acqua per la pasta, nel mentre quando le cipolle son ben cotte unite i filetti di acciughe, mescolate fino a che non si sciolgono, otterrete una sorta di crema marroncina, assaggiate, eventualmente salate.
4 Scolate i bigoli, uniteli alla crema di cipolle, amalgamate e servite subito.
Festa del papà in arrivo e ancora non so se riuscirò a preparargli le zeppole che a casa amiamo tutti tanto.
Il punto è che per farle ci vuole un po’ di tempo, prima la pasta poi la doppia cottura, la crema pasticcera, la farcitura, insomma non è una passeggiata.
Vedrò domani se riesco nel mentre penso che un’ottima alternativa siano queste frittelle di riso che ricordano quelle di Orvieto, quelle sono gonfie tipo pallotta ma il concetto è lo stesso.
A Orvieto si preparano per la festa del papà, se volete provarle leggete bene la ricetta e organizzatevi. Nulla di complicato e lungo ma dovete calcolare bene i tempi.
Mio papà con tutto l’aiuto che mi regala sempre su mille argomenti meriterebbe container di zeppole e frittelle per cui spero tanto di riuscire domenica a portargli qualcosa anche se non è tipo da badare a questo genere di feste.
Scappo che devo andare a lavorare, buon fine settimana.
Ingredienti:
300 ml di latte
100 gr di riso
Un pizzico di sale
90 gr di zucchero
10 gr di burro
buccia grattugiata di metà arancia
buccia grattugiata di metà limone
40 ml di rum
70 gr di farina
8 gr di lievito per dolci
2 uova
Olio per friggere
Zucchero per cospargere
1 Versate il latte in una casseruola a sponde alte, portate ad ebollizione, aggiungete un pizzico di sale e buttate il riso, fate cuocere finché non avrà assorbito tutto il latte. Trasferite il riso in una ciotola e fate freddare bene.
2 Aggiungetelo zucchero, la buccia del limone e dell’arancia e mescolate bene.
3 Unite il burro fuso freddo e il rum, amalgamate.
4 Aggiungete la farina e il lievito, amalgamate bene.
5 Unite i tuorli uno alla volta.
6 Montate gli albumi ed uniteli al composto delicatamente aiutandovi con una spatola. Coprite e tenete il composto in frigo per circa un’ora.
7 Scaldate abbondante olio per friggere (4 minuti circa), versate l’impasto nell’olio aiutandovi con un cucchiaio.
8 Fate cuocere le frittelle finché non saranno dorate, scolate su carta assorbente.
9 Passate le frittelle nello zucchero quando sono ancora calde. Fate freddare e servite
Cercavo idee regalo salate perchè come ho detto più volte si tende a regalare cibo dolce: biscotti, creme, liquori, marmellate, gelatine, panettoni, ecc…
Da quando ho iniziato a pensarci diverse idee mi balenano in testa, così all’improvviso, se ci penso tabula rasa poi quando meno me l’aspetto ecco il lampo (non so se di genio…).
Amo la pizza umbra o pizza di Pasqua o torta al formaggio, chiamatela come volete, in Centro Italia esistono diversi nomi, ho pensato di farla mini così da poterla regalare magari con un formaggio o un salume, una composta, un mix di spezie o altro.
Soprattutto se dovete fare svariati pensierini, a colleghi, amici, gruppi in generale, queste sono idee salva vita, con un solo impasto otterrete tredici mini pizze, basta prendere dei sacchettini trasparenti, un nastro, fiocco, spago, mettete un cartellino con scritto di cosa si tratta (se siete volenterosi anche gli ingredienti) ed è fatta.
Io sarei felice di ricevere un pensiero così, spero di avervi fornito un’idea. Buona giornata.
Per la ricetta vi lascio il link da cui prenderla (c’è già sul blog) clicca qui
Secoli che voglio provare questa ricetta assaggiata svariate volte, è un mistero come per anni mi dica prova la ricetta x e per anni non so bene per quale motivo non la preparo poi a un certo punto decido e all’istante mi metto all’opera.
Mi è successo molto spesso e ogni volta cerco una spiegazione che non trovo ma bando alle ciance, ricetta divina, se amate gli gnocchi (esiste qualcuno che non li ama?!?!?!) pomodoro mozzarella e parmigiano, non può non piacervi, proprio impossibile.
Direi che se cercate un primo per quando avete ospiti questo piatto si candida fra i prediletti, casereccio, rustico quindi non per occasioni formali ma per una cena in famiglia, amici perfetto perchè potete prepararlo qualche minuto prima.
Tempo che vi vestite, truccate o preparate le ultime cose o che accogliete i vostri ospiti li piazzate in forno, evitate così di trovarvi in situazioni come dover stare in cucina mentre arrivano gli amici e dover calcolare tempi perfetti, per esempio se fate un risotto o una pasta dovete preparare nel mentre con anche il rischio di sporcarvi.
Con gli gnocchi in forno così come con lasagne, crespelle, cannelloni, pasta al forno, sformati di riso ecc….sfornate quando siete già a tavola godendovi l’arrivo dei commensali senza ansie di star dietro alla cottura e soprattutto gli ameranno tutti!!!
Ingredienti per 5-6 persone:
1 kg di gnocchi (potete prepararli voi qua trovate la ricetta cliccando nel tasto cerca la parola gnocchi oppure comprarli)
500 ml di passata di pomodori
300 gr mozzarella
150 gr parmigiano grattuggiato
2 cucchiai di olio evo
basilico
sale
1 In una casseruola a sponde alte versate l’olio, lasciate scaldare un paio di minuti poi unite la passata di pomodoro, salate, mescolate e lasciate cuocere per mezzora a fuoco medio/basso.
2 Nel mentre fate scolare bene la mozzarella poi tagliatela a pezzetti.
3 Mettete sul fuoco un’abbondante pentola piena di acqua per gli gnocchi, nel mentre preparate tutti gli ingredienti in modo da procedere rapidamente.
4 Quando l’acqua bolle aggiungete gli gnocchi, fate cuocere due tre minuti finchè non salgono in superficie, scolateli bene e versateli nella casseruola con il pomodoro, metà mozzarella e il parmigiano, regolate di sale, cuocete mescolando per due tre minuti, la mozzarella e il parmigiano devono fondersi.
5 In forno caldo a 200 gradi infornate una teglia da forno dove avrete trasferito il gnocchi, unite la restante mozzarella sulla superficie senza mescolare, cuocete cinque minuti fino a far sciogliere la mozzarella che non deve diventare scura, servite subito con sopra della foglie di basilico.
Non credo esista persona che non ami questa focaccia, molto soffice al centro grazie alla presenza delle patate nell’impasto, croccante fuori, saporita con le olive, acidità perfetta con il pomodoro, davvero una vera squisitezza.
Consiglio spassionato, preparatene in abbondanza, una fetta tira l’altra.
Unica accortezza, calcolate molto bene i tempi, i passaggi sono semplici ma i tempi di lievitazione lunghi e in più riprese, parliamo di circa 7 ore di lievitazione divisi in tre tornate. L’ideale è iniziare a pranzo per gustarla a cena o poco prima di pranzo e servirla come aperitivo.
Se ce la fate preparatela già domani, vi regalerete un ottimo sabato sera!
Ingredienti:
Per l’impasto: 200 gr di farina 0 200 gr semola di grano duro 100 gr di farina manitoba 300 gr acqua a temperatura ambiente 150 gr patate lessate 15 gr di sale 2 cucchiai e mezzo di olio extravergine 10 gr di lievito di birra fresco o 5 gr di lievito secco Per condire: 500 gr di pomodorini ciliegina 100 gr olive nere denocciolate olio extravergine sale origano secco
1 Miscelate tutte le farine insieme, dal totale prelevatene 95 gr, disponete in una ciotola e unite al lievito e a 100 gr di acqua presa dal totale.
2 Mescolate insieme fino a formare un lievitino. Coprite con una pellicola e lasciate lievitare a 26° (forno spento acceso da poco) per circa 2 h o comunque fino a quando non raddoppia di volume e si riempie di bollicine.
3 Lessate le patate e fatele raffreddare del tutto, una volta fredde schiacciatele bene.
4 A mano su un piano di lavoro o nella planetaria unite al lievitino, le farine, le patate schiacciate e l’acqua, con la planetaria usate il gancio a kappa, fate bene amalgamare e poi incordare al gancio, ci vorranno pochi minuti.
5 Unite un cucchiaio alla volta l’olio e poi il sale, amalgamate.
6 Trasferite l’impasto su un piano infarinato con manitoba, risulterà morbido ma una volta fatte le pieghe si rassoderà, fate due pieghe a libro poi ancora altre due. Dovrete ottenere una superficie liscia, coprite con la pellicola per tre ore, riponete in forno spento.
7 Ungete una teglia grande 28-30 cm o due teglie più piccole, ungetevi le mani e stendete l’impasto in modo uniforme, fate lievitare per mezzora nel mentre lavate i pomodori, asciugateli e tagliateli a metà e conditeli con sale, olio, origano.
8 Distribuite sulla focaccia pomodori e olive coprendo l’intera superficie, fate lievitare ancora un’ora e mezza.
9 Scaldate bene il forno a 200 gradi, statico, fate cuocere circa 25 minuti, dovrà risultare ben dorata, sfornate, aspettate cinque minuti e gustate!
Chi mi conosce di persona, chi mi segue da tempo, chi legge ogni tanto queste pagine sa che amo profondamente l’Umbria.
La ciaramicola è un dolce tipico di questo periodo perugina ma di tutta l’Umbria, si riconosce subito dal colore e dalla meringa cosparsa di zuccherini. Un dolce da tutto, colazione, merenda, fine pasto, da pic nic, la meringa resta immobile per cui tranquilli potete portarla da amici, in gita ecc…
Un dolce che ho preparato più per provare e per affetto che per il gusto, mi piace ma non rientra fra il mio genere di dolce, non mi piacciono tanto gli zuccherini e anche la meringa cotta in questo modo non mi entusiasma. Ammetto anche che in Umbria per quanto mi riguarda stravince il salato rispetto al dolce.
Utilizzano, come in altre regioni del centro Italia, tanta frutta secca, fichi, uva passa, uvetta, miele, tutti ingredienti che mangio ma non ne vado matta, troppo dolci, penso alla rocciata, al torciglione, al torcolo dolce da colazione, tipo ciambella, buoni ma vuoi mettere con un dolce al cioccolato, una cheese cake o una cassata?
Comunque sia ci tenevo a provarla perchè l’avevo assaggiata solo un paio di volte ma mai fatta, inoltre la ricetta è presente sul mio libro Il profumo dei campi, realizzata dalle mie amiche perugine del blog Pancetta Bistrot, prima o poi provo tutte le ricette delle amiche blogger, ricette con cui han contribuito alla realizzazione del libro.
Non mi resta che augurarvi buona Pasqua!
Ingredienti:
per la torta:
350 gr di farina
175 gr di zucchero
70 gr di burro
75 ml di alchermes
2 uova + 1 tuorlo
la buccia di un limone non trattato
1 bustina di lievito per dolci
per la meringa:
2 albumi
160 gr di zucchero a velo
qualche goccia di succo di limone
zuccherini colorati
1 Sbattete le uova con lo zucchero.
2 Aggiungete il burro morbido, sbattete fino ad amalgamare.
3 Unite la buccia del limone grattugiata, unite l’alchermes mescolate bene.
4 Unite la farina e il lievito setacciate, amalgamate fino a ottenere un composto omogeneo e uniforme.
5 Accendete il forno a 170 gradi, mentre si scalda imburrate e infarinate uno stampo a ciambella (io piccolo non lo avevo), va bene intorno ai 22 cm, versate il composto, infornate per circa 45/50 minuti, inserite lo stuzzicadenti per verificare se è ben cotto, lasciate riposare un paio d’ore.
6 Estraete la torta, adagiatela su una teglia da forno, accendete di nuovo il forno a 90 gradi.
7 Preparate la meringa, versate gli albumi con qualche goccia di limone in una ciotola capiente o nella planetaria, iniziate a sbattere, unite poco alla volta lo zucchero a velo, sarà pronta quando diviene lucida e ben ferma, io ho impiegato circa 8-9 minuti.
8 Spalmate la meringa sulla torta creando come dei ciuffi, cospargete di zuccherini, infornate per venti minuti, sfornate e lasciate raffreddare.
Un classicone della cucina campana, ricco, profumato, corposo, direi sontuoso.
E’ la prima volta che lo preparo e sono davvero entusiasta e contenta, temevo alcuni passeggi, a cominciare dall’impasto, invece penso di essermela cavata, certo mi manca il giudizio di un vero intenditore della materia, mi accontento della famiglia che ha ampiamente promosso.
Una preparazione tipica del periodo pasquale, un contorno, piatto unico o antipasto che sulla tavola di Pasqua fa la sua bellissima figura, da solo, come pane o accompagnato da verdure, anche salumi e formaggi che perà sono già presenti all’interno.
La prima cosa che mi viene in mente quando lo penso è che si tratti di una ricetta conviviale, profuma di pic nic, ritrovi in famiglia, pranzi abbondanti con amici, relax, spensieratezza, prime giornate di sole, all’aperto, ispira allegria, chiacchiere, famiglia.
1 Realizzate un pre impasto con 95 gr di farina (presa dal totale), 100 gr di acqua (presa dal totale) e il lievito. Con l’aiuto di una planetaria o delle fruste elettriche, mescolate gli ingredienti fino ad ottenere una crema liscia e priva di grumi, coprite la ciotola con una pellicola e lasciate lievitare ad una temperatura di 26 °- 28° fino al raddoppio. Occorreranno circa 30 – 40 minuti.
2 Versate nel pre impasto lievitato, la farina e l’acqua, fate qualche giro con la planetaria o impastatrice; oppure impastate a mano. L’impasto risulterà piuttosto compatto. Lasciate lavorare a velocità medio – alta fino a quando il composto non attacca più al cestello ma si aggrappa alla foglia (frusta K).
3 Aggiungete lo strutto morbido a temperatura ambiente poco alla volta.
4 Fate fare qualche giro all’impastatrice, prima velocità media poi alta e solo quando i primi pezzetti di strutto si sono assorbiti completamente, spegnete la macchina, rovesciate l’impasto prendetelo tra le mani, pirlate : portate l’eccesso di impasto verso il basso per ottenere una superficie liscia a forma di palla.
5 Riponete l’impasto in planetaria, inserite qualche altro pezzettino di strutto e ripetete l’operazione di incordatura e pirlatura fino a terminare lo strutto. Aggiungete il sale, lasciate lavorare finché non è completamente assorbito e aggiungete il pepe, lasciate assorbire completamente all’impasto.
6 Sostituite la frusta k con quella ad uncino e completate la fase di incordatura ad alta velocità, alternando pause in cui rovescerete l’impasto. L’impasto finale è pronto quando risulta ben incordato e non si attacca alle pareti del cestello. (Ci vorranno dai 10 ai 20 minuti a seconda dello strumento che state utilizzando).
7 Formate una palla con il metodo spiegato sopra e ungete di strutto una ciotola piuttosto capiente, sigillate la ciotola con una pellicola e ponete il panetto a lievitare ad una temperatura di 26° – 28° lontano da correnti d’aria. Lasciate lievitare per tre ore.
8 Rompete la lievitazione e rovesciate l’impasto direttamente su un piano di lavoro piuttosto ampio, con le dita delle mani allargate delicatamente gli estremi dell’impasto e piegate a portafoglio: prima il lembo destro e sopra il lembo sinistro.
9 Togliete un pezzetto di impasto (circa 30 gr) ponete da parte. Servirà per realizzare le strisce sulle uova. Lasciate riposare l’impasto 30 minuti
10 Utilizzate un matterello di legno piuttosto lungo e iniziate a stendere l’impasto piegato, molto delicatamente, allungandolo in avanti. Dovrete ottenere una sfoglia piuttosto lunga e larga circa 25 – 30 cm dello spessore di 1 cm.
11 Adagiate dapprima la metà del pecorino grattugiato su tutta la sfoglia, aggiungete salumi e formaggi scelti che avrete precedentemente tirato fuori dal frigo e tagliato a cubetti, cospargete di una generosa macinata di pepe, completate con il restante pecorino grattugiato.
12 Arrotolate, non troppo stretto, partendo dalla parte larga, quella alla vostra destra, fino ad ottenere un salame/cilindro . Chiudete molto bene, chiusura sul fondo.
13 Ungete con lo strutto una teglia forma ciambella, meglio stampo a cerniera. Adagiate il casatiello all’interno.
14 Stendete la pallina d’impasto messa da parte, ad uno spesso di circa 4 mm circa e tagliate con un coltello affilato delle piccole strisce di 5-6 mm ciascuna. Calcolate 2 strisce per ogni uovo che intendete adagiare sul vostro lievitato.
15 Adagiate solo leggermente le uova nella ciambella, giusto per tenerle ferme, formate una croce, con le strisce d’ impasto precedentemente realizzate. Procedete con l’ultima lievitazione, temperatura di 26 ° – 28° per circa 2 h – 2 h e mezzo fino a quando il vostro Casatiello non avrà raddoppiato il suo volume, appare bello gonfio.
16 Pennellate la superficie con tuorlo e latte a temperatura ambiente. Riscaldate il forno a 200° per poi abbassarlo a 180° e cuocete per circa 45′, forno statico e ponete il Casatiello nella parte medio – bassa del forno. Controllate di tanto in tanto la cottura ( non prima dei 30′ ) e fate sempre la prova stecchino prima di tirare fuori. Sfornate, lasciate raffreddare in teglia per almeno 1 h.
La mia regione del cuore non è quella in cui vivo che a dirla tutta mi piace ma non ho mai nutrito un amore sentito, forte, coinvolgente, bensì l’Umbria! Dirvi perchè oltre a richiedere ore è in parte scontato, trovatemi una persona che non ami l’Umbria con le sue verdi colline, la sua cucina semplice e gustosa, i vini, i piccoli borghi, i paesini uno più bello dell’altro.
I dolci umbri non mi entusiasmano, buoni ma niente di che, non amo uva passa, canditi, uvetta, ingredienti che utilizzano parecchio, vedi il panpepato ternano, il torcolo, la rocciata, il torciglione, c’è un dolce però che amo moltissimo, che è totalmente in linea con le mie corde.
La crescionda, tipico del periodo di Carnevale, quindi attualmente fuori tema ma se un piatto è buono lo si mangia sempre volentieri, casa che vai ricetta che trovi, tipico dei piatti tradizionali. Lo dico onde evitare che un umbro doc mi dica che questa non è la ricetta tradizionale, potrebbe anche essere, me l’ha data la mamma di una conoscente umbra e l’ho provata.
Per me pura poesia, dove sono presenti cannella, cioccolato e amaretti c’è la felicità, tre sapori che amo tantissimo, che si sposano alla grande e non mi stancano mai, potrei davvero farmi fuori mezza torta senza problemi e l’altra metà portatela via che è meglio.
Con questa dichiarazione di amore corro a iniziare questo mercoledì pieno di cose da fare, progetti da definire, buona giornata.
Ingredienti:
3 uova
100 gr di zucchero
un cucchiaino di cannella
20 gr di cacao amaro
200 gr di cioccolato fondente
100 gr di amaretti
80 gr di farina
500 ml di latte
1 In una ciotola sbattete le uova e lo zucchero fino a ottenere un composto chiaro e spumoso.
2 Unite la cannella e il cacao, amalgamate.
3 Tritate il cioccolato prima e dopo (non insieme) gli amaretti.
4 Unite il cioccolato al composto, mescolate.
5 Unite la farina e gli amaretti tritati, amalgamate fino a ottenere un composto omogeneo.
6 Accendete il forno a 180 gradi ventilato, mentre si scalda unite a filo il latte, mescolate, il composto sarà piuttosto liquido.
7 Coprite una pirofila o una tortiera a cerniera con la carta forno, fate aderire bene i bordi, versate il composto, infornate per 45 minuti, prima di sfornare muovete delicatamente lo stampo, se al centro vedete che il composto risulta ancora liquido, lasciate in forno una decina di minuti, sfornate, lasciate raffreddare del tutto, se la tenete in frigorifero una notte, il giorno dopo sarà ancora più buona.
Dopo tanto tempo torno allo scambio di ricette con altre amiche blogger, nei mesi precedenti sono stata molto assorbita dal libro per cui ho evitato di prendere impegni che temevo di non poter assolvere.
Adesso che sono a casa e tempo ne ho mi cimento di nuovo volentieri nel preparare una ricetta del blog di un’amica blogger; nel mio caso stiamo parlando di Francesca del blog Maccaroni Reflex.
Un blog dove potete trovare un po’ di tutto dai dolci agli arrosti, dai lievitati a piatti regionali piemontesi (come lei) e non, se si siete appassionati di piatti tipici e del territorio il suo blog è perfetto per voi, ama raccontare storie e tradizioni legate a un piatto.
Ho scelto di preparare la focaccia sapendo per certo che l’avrei amata alla follia, la ricetta che vi lascio è la sua che ho seguito alla lettera per cui la copio e incollo, sembra che i bordi siano croccanti invece rimane morbida, mi sono dovuta arrangiare con un mix di farine per questo appare un pochino diversa dall’originale, come gusto e bontà non cambia niente.
Per quanto le giornate sembrano tutte uguali, vi auguro un sereno week end, a tutti ma soprattutto a chi sta lavorando in questo periodo.
Ingredienti
450gdi farina “0”
2cucchiaini di zucchero
1bustina di lievito di birra in polvere Mastro Fornaio
mezzo bicchiere d’acqua tiepida
mezzo bicchiere di latte tiepido
olio extravergine
sale
Per la copertura di zucchero:
100gdi zucchero
mezzo bicchiere d’acqua
3cucchiai di olio extravergine
Istruzioni
In una terrina capiente versate la farina, lo zucchero, un cucchiaino di sale, il lievito in polvere e l’acqua tiepida. Incominciate a mescolare con un cucchiaio di legno, aggiungete il latte e continuate a mescolare a mano, fino a ottenere un impasto elastico ma abbastanza morbido. Ci vorranno 10 minuti circa.
Lasciate lievitare l’impasto, coperto da un canovaccio, per un’ora in un luogo tiepido. Passata un’ora, stendete l’impasto con le mani sulla placca del forno, ricoperta di carta da forno unta con un po’ d’olio.
Mentre si stende la pasta, con le dita fare i classici ‘buchi’ della focaccia, che verranno poi ricoperti di zucchero. Una volta stesa, mescolate mezzo bicchiere d’acqua con 2 o 3 cucchiai d’olio e versate questo liquido sulla focaccia distribuendolo bene con le mani: deve formarsi un po’ di acquetta ma non preoccupatevi, asciugherà in cottura.
Distribuite lo zucchero uniformemente su tutta la focaccia e infornate a 200-250° in forno ventilato per 15-20 minuti.
Togliere dal forno la focaccia e lasciate intiepidire prima di tagliarla e servirla. Dovrà essere umida e appiccicosa.